giovedì 15 gennaio 2015

L'importanza dello sport giusto

Erano gli anni novanta quando, novella Prometea, mi accingevo a percorrere le strade "alternative".
Ancor prima, molto prima a dire la verità, iniziai a fare sport.
Gli sport migliori per me erano e saranno sempre quelli all'aria aperta, non organizzati e anche conviviali.
Un bagno in mare con gli amici, o un giro in bici nella natura, ma anche una partita di calcio sconclusionata dopo un pic nic.
Per anni, però, mi sono lasciata convincere che l'unico modo per fare uno sport in maniera continuativa fosse andare in palestra. 
Lezioni di aerobica con indosso tutine imbarazzanti, sessioni di step nelle quali non capivi per quale legge della statistica tu non diventassi una cosa unica con quel cappero di scalino che dovevi scendere e salire forsennatamente...
Ma anche sudatissime pedalate in stanze 4x4 con altri 20 "ciclisti" accessoriati manco dovessero cronoscalare il monte Bianco: ho visto alcuni con borracce di bomba, credevano servisse anche per una lezione di spinning.
Per non parlare delle umilianti (dal punto di vista stilistico) lezioni di acquagym: un branco di donne imbruttite da orribili cuffie che fanno ballonzolare in acqua i tremolanti chili di troppo... Un'offesa all'orgoglio e all'amor proprio.
Come un clone del ragionier Filini, ho organizzato partite di calcetto e di pallavolo con un'infinità di colleghi, ma spesso finiva a tarallucci e vino in qualche pizzeria, e l'introito calorico superava sempre quanto consumato arrancando sul campo. 
Ho passato l'epoca degli sport di squadra (pallavolo in particolare) e quella degli sport invernali (infortuni ripetuti), intermezzate da fantastiche stagioni di Hip hop e funky, per giungere a 32 anni a praticare uno sport da contatto che mi conquistò: la kick boxing.
Purtroppo i continui infortuni subiti in passato mi costrinsero dopo tre intensi abbonamenti annuali, ad abbandonare lo sport che mi aiutava davvero a scaricare tensioni muscolari e mentali.
Giunta al terzo intervento al ginocchio, e con due menischi in meno, decisi mio malgrado di fare attività sportive più...posate e meno pericolose.
In questo fui molto aiutata dagli studi di naturopatia che avevo intrapreso: dietro le muscolari lezioni delle sale fitness, c'era davvero un mondo sconosciuto tutto da esplorare.
Per quasi dieci anni, complice anche la paura di farmi nuovamente male, ho praticato yoga, ginnastica posturale, bioenergetica, e un'infinità di altre attività.
Sono state esperienze bellissime, arricchenti, ma che non consentivano al mio corpo e alla mia psiche di lavorare per rimuovere tossine e stress.

Questo perchè ognuno di noi è diverso dagli altri, e quello che a me non aiuta, potrebbe invece essere determinante per qualcun altro.
Sia chiaro: la ginnastica posturale, che sia quella semplice o si chiami Feldenkrais, Mezieres, antiginnastica o qualsiasi altra cosa, è fondamentale. Tutti dovremmo farla ogni giorno.
Se dovessi suggerire una sola cosa, questa sarebbe la ginnastica posturale, la quale tra le altre cose una volta appresa si fa tranquillamente in autonomia.

E non mi stancherò mai di consigliare alle persone di avvicinarsi allo yoga, al tai chi, o a qualunque attività che possa condurci alla consapevolezza corporea.

Il mondo dello sport e delle attività fisiche più in generale è così vasto che  abbiamo solo l'imbarazzo della scelta.
Perchè quello che è chiaro a tutti è che il nostro organismo si è evoluto e si è forgiato attraverso millenni di movimento, e senza il movimento il corpo e la mente lentamente muoiono.
Il messaggio dunque è questo: possiamo scegliere tra migliaia di sport, quindi alziamo le flaccide chiappe dalle sedie e muoviamole.
Due ore a settimana non servono quasi a nulla, ricordiamocelo sempre: un meccanismo fatto per correre, saltare, procacciare cibo, nuotare, arrampicarsi ha bisogno di ore e ore di questo tipo di allenamento, e non di ore seduti su una sedia in una stanza senza sole.
Ma le due ore a settimana sono un buon inizio, e possono incentivarci a "fare di più". 
Il di più possibilmente all'aria aperta, s'intende.

Lo sport adatto a me, l'ho trovato casualmente quest'autunno.
Ero partita con il fare un'attività pseudo circense, ma anni di pratiche dolci, peso in eccesso e incompetenza dell'insegnante mi hanno procurato un piccolo infortunio che si è prolungato per mesi e fatto cercare qualcosa di più umano e anche vicino a casa.
E' così che mi sono imbattuta in un corso di prepugilistica: per caso e anche un pochino controvoglia ho prenotato la lezione di prova.
Ed è stato amore a prima vista.
Ok...
certo...
Non sono la prima persona che entra in una palestra e mette i guantoni, immagino che milioni di persone prima di me abbiano provato i benefici di questo allenamento, ma...
L'allenamento della boxe, o prepugilistica, mette in moto tutte o quasi le fasce muscolari. Non c'è praticamente nulla di inattivo, dalle dita dei piedi alla punta dei capelli ed eccezion fatta per il gusto, anche i nostri sensi verranno coinvolti.
L'allenamento della boxe è vario: non c'è mai una "lezione" uguale all'altra, ogni volta lavori per rinforzare un punto debole, sciogliere muscoli contratti, o velocizzare e automatizzare dei movimenti.
Non è necessario salire sul ring e tirare pugni ad un avversario, perchè quella è solo una parte dell'allenamento: tra salti, schivate, corda, pesi, scatti e soprattutto il sacco, il ring è l'ultimo dei tuoi pensieri.
L'allenamento della boxe ti consente di scaricare le tensioni, perchè non c'è niente di più liberatorio che dare un fracco di botte ad un sacco. Inoltre, nello stesso tempo in cui malmeni virtualmente il tuo capufficio stronzo, o un parente scomodo, il corpo si muove, i fianchi lavorano, braccia e spalle si tonificano.
Lo puoi modulare sulle tue necessità, e anche malanni fisici: io per esempio la corda ancora non la faccio, perchè il ginocchio è malconcio, e sostituisco con stretching o potenziamento.
L'allenamento della boxe è adatto ad un'ampia fascia di età: con me si allenano bambini di dieci anni, e ragazze. Non è mai troppo presto o troppo tardi per iniziare.
L'allenamento della boxe ti rende agile, vigile, attivo e soprattutto ti fa venire voglia di muoverti. Anche fuori della palestra, perchè ti mette in circolo un sacco di endorfine e stimola la voglia di muoversi.
L'allenamento della boxe ti mette di buonumore, e anche se la mattina dopo fai fatica ad alzarti, il buonumore te lo porti appresso per un bel pò.
L'allenamento della boxe serve a tutti coloro che fanno una vita molto sedentaria, troppo, e che accumulano tensioni e stress sulla colonna vertebrale: le aziende dovrebbero aggiungere alla pausa pranzo un'ora di boxe quotidiana, il rendimento lavorativo aumenterebbe notevolmente.

Dopo un decennio passato a cercare di placare la mente con attività "responsabili", a cercare una soluzione allo stress attraverso la meditazione, a tentare di conquistare linea e flessibilità delle articolazioni attraverso pratiche millenarie, ho trovato tutto questo nel mio sport giusto.

E voi, cosa aspettate a trovare il vostro?