domenica 9 novembre 2014

L'elisir di lunga vita

Siamo chiari fin da subito: se cercate una formula facile per mantenervi in salute e giovinezza, questo non è il post che fa per voi.
L'elisir di lunga vita non esiste, esistono semmai tutta una serie di accorgimenti che possono aiutarci ad arrivare in età avanzata in buona salute, ma soprattutto a mantenerci per tutta la vita in buona salute.
Ultimamente vedo tante, troppe persone che abusano del loro corpo come se il domani non esistesse: bevono e fumano smodatamente, mangiano in maniera eccessiva, sforzano il fisico in estenuanti tour de force.
Molti mi dicono "di qualche cosa dovremo pur morire"
Altri si rassegnano, e magari a trent'anni pensano che la causa dei loro acciacchi sia dovuta alla "vecchiaia".
Altri ancora se la prendono col destino o pensano si tratti di qualche prova divina, e fanno poco per prendere in mano le redini di questo loro "destino".
Il fatto è che non sempre il qualcosa di cui dovremo prima o poi morire arriva repentino come spereremmo: molto spesso un problema dovuto all'eccesso di alcool e fumo porta a una serie infinita di disturbi e malattie gravi, e se ci dice bene arriva un colpo secco a portarci via; diversamente, come purtroppo avviene, le malattie causate dalla nostra sconsiderata spensieratezza potremmo portarcele appresso per anni prima che ci stronchino del tutto.
Abusare del nostro corpo in qualsiasi maniera  potrebbe causarci alla lunga delle invalidità permanenti, che ci impediranno di goderci gli ultimi 5, 20, 30 anni di vita.
Accertiamoci quantomeno, prima di procedere con l'autodistruzione, di non avere intorno genitori, compagni, figli o amici a preoccuparsi per noi, perchè loro non capirebbero il motivo di tanta sofferenza (nostra e loro).
Sinceramente, mi sono davvero stancata di ascoltare tutta questa serie di storie che gli altri si raccontano per convincersi e che raccontano a me per convincermi a essere "più rilassata".
I disagi che avvertiamo ci parlano: sono lì per avvisarci che qualcosa non va.
Il corpo ci parla in continuazione; ci segnala cosa vorrebbe mangiare, quando vorrebbe dormire, quando è arrivato allo stremo. Il corpo ci parla di ogni cosa, ma noi facciamo finta di non capire e tiriamo avanti come se gli avvertimenti che ci arrivano fossero sintomi di vecchiaia, segnali fastidiosi, acciacchi da curare con un farmaco.
Se vogliamo sperare anche solo per un attimo nell'insperabile, e cioè una lunga vita attiva e in salute, dobbiamo ripristinare il contatto tra la mente e il corpo.
Esistono persone in questo mondo che arrivano a novant'anni con un'agilità degna di un ragazzo di venti, con un fisico magro e scattante, e che soprattutto sono perfettamente consapevoli di quanto uno stile di vita sano e vario e un attento ascolto di sè stessi possa fare davvero la differenza.
Non c'è bisogno di fare vita monastica, o di rinunciare per sempre a quella o quell'altra cosa: troppe rinunce tutte insieme servono solo a stressarci, piuttosto sarebbe utile cercare di capire se quell'azione o quella sostanza ci crea una dipendenza e per quale motivo è così.

La salute ce la costruiamo noi ogni giorno, con le nostre scelte e le nostre rinunce al superfluo, ragionando e informandoci, creando una vita ricca di stimoli.
La vitalità, la forza necessaria per andare avanti ogni giorno la acquisiamo con una serie di pratiche che costano tempo e impegno, ma che ci ripagano sicuramente di tutti gli "sforzi" che facciamo. E non parliamo di chissà quali magie esotiche: un piccolo esempio, mangiare nel giusto modo darà il carburante sufficiente per le nostre giornate lavorative, anche le più faticose.
Il destino è nelle nostre mani, la nostra salute dipende al 90% da noi (e il restante 10% da eventuali ubriachi al volante o incidenti vari), chi siamo o chi saremo, dipende solo da noi.
Non è facile, non abbiamo scuse, ma è proprio questa la sfida: l'elisir di lunga vita lo otterremo solo se sceglieremo di crescere ogni giorno attraverso la conoscenza e la cura di noi stessi.


David d.J. Teniers (1610-1690), Alchimista.

venerdì 31 ottobre 2014

Manganellate per equivoco

Oggi vorrei parlare di un argomento che non ha molto a che vedere con questo blog, ma che evidenzia la condizione di profondo disagio sociale nella quale stiamo vivendo.
Mercoledì 29 ottobre un gruppo di lavoratori dell'azienda Ast, una controllata della ThyssenKrupp, manifesta davanti all'ambasciata tedesca per porre all'attenzione di quel governo la decisione da parte dell'azienda madre di licenziare 500 e passa esuberi. I lavoratori procedono lungo la strada, si avvicinano troppo a quella che per il Viminale è una zona sensibile (Termini) , e qualcuno pare che interpreti arbitrariamente questo avvicinamento ad un tentativo di occupare la stazione. Partono le cariche, di contenimento le chiamano, e feriscono lavoratori e un rappresentante sindacale. I feriti sembra siano 4, forse di più, ma non è il numero che conta.
Quello che conta è che anche Alfano ammette che le manganellate, ripetute per alcuni, siano "partite per sbaglio"
Qui trovate un articolo:
http://www.huffingtonpost.it/2014/10/30/operai-ast-terni-alfano_n_6073814.html?ref=fbph

Questo il pensiero del segretario Fiom Landini, pienamente condivisibile:
http://video.repubblica.it/politica/landini-il-governo-chieda-scusa-ai-lavoratori-basta-leopolde-e-cazzate-varie/181796/180599?ref=HRBV-1

Ora... quello che il corpo di polizia di uno stato democratico dovrebbe garantire, è la sicurezza dei cittadini. Cittadini che, guarda caso, hanno anche diritto a sfilare per le città laddove le manifestazioni siano preventivamente autorizzate. Cittadini che stanno perdendo il lavoro, e che cercano di lottare per difenderlo.
E' vero, i poliziotti sono esseri umani, e quando sono in tenuta antisommossa a seguito di una manifestazione potrebbe anche darsi che si comportino da esseri umani, avendo paura. E che agiscano (=reagiscano?) quindi anche con incomprensibile ferocia agli ordini che vengono dall'alto.
Qualcuno con una particolare empatia potrebbe anche giustificarli, liberissimi di farlo.
Però... non si può sentire che la carica è partita perchè qualcuno ha equivocato, non è minimamente concepibile.

Quello che trovo però ancora più inconcepibile è la quasi totale indifferenza dell'opinione pubblica nei confronti di questa notizia. O non ci si rende conto della gravità della situazione, o semplicemente diamo poco peso a un evento che dovrebbe invece farci ragionare su quanto siamo arrivati a tollerare e subire da uno Stato che dovrebbe fornirci sussistenza, sicurezza, garanzie invece di menarci a casaccio, come già altre volte è accaduto.
Giovedì mattina poche persone si sono preoccupate di commentare l'accaduto, o anche cercare di capire cosa fosse davvero successo. Giovedì mattina ho sentito discutere dei risultati della giornata infrasettimanale del campionato di calcio, invece.
C'era anche chi ancora piangeva la morte del tifoso della Roma e del suo piccolo figlio: con tutto il rispetto per queste due persone, suscita più emozione un tragico incidente che una violazione dei diritti sanciti dalla costituzione.
E' in giornate come queste che perdo la fiducia nel genere umano, sono sincera.









domenica 26 ottobre 2014

Ritorno al futuro


Non scrivo sul blog da mesi, un po' perchè ogni tanto è bene prendersi una pausa, ma anche perchè tante volte imbocchi sentieri che ti fanno perdere la bussola, e che sfociano in vicoli ciechi che di "verde" hanno ben poco.
Almeno per quel che mi riguarda, se non trovo lo spunto giusto o un'argomentazione interessante, non ha senso scrivere. Ma oggi volevo parlarvi di una osservazione che alcuni amici mi hanno fatto e che mi ha dato modo di riflettere su cosa è il cammino sulle green routes, e che cosa significhi riappropriarsi della consapevolezza delle nostre azioni quotidiane.
Innanzitutto, mi preme davvero ringraziare la mia fantastica guida "spirituale", che è sempre fonte di ispirazione e di suggerimenti pratici di facile applicazione: Grazia Cacciola 
E' anche grazie a un suo video visto due giorni fa che ho ricominciato a togliere i detriti dal sentiero e ripreso la ricerca delle mie adorate strade verdi.
Il video lo trovate qui:

Per anni mi sono occupata (e continuo a farlo) di alimentazione, salute naturale, decrescita (o downshifting per i più fighetti), autoproduzione e chi più ne ha più ne metta. Sono almeno 15 anni che parenti, amici, conoscenti, mi additano come l'eccentrica del gruppo, o della famiglia; non mi è mai importato molto di quello che pensa la gente di me, e infatti con la testardaggine di un mulo che percorre un sentiero a testa bassa, sono andata avanti studiando decine e decine di libri, credendo a tutto e a niente, sperimentando anche l'impossibile, cercando e incontrando altre persone che parlassero la mia stessa lingua.
Persone dalle quali ho imparato molte, moltissime cose. Ma quello che è più importante, e che lo è sempre stato, è che mi hanno insegnato ad essere consapevole delle mie azioni.
Sembra un concetto banale e magari anche un pò da fricchettoni: come mai potrei acquisire consapevolezza attraverso azioni quali il pane fatto in casa piuttosto che scegliere un prodotto dal contadino invece che prenderlo al super?
Credetemi, è così. Ma fino a quando non lo si prova sulla propria pelle, resterete scettici. 
In questo percorso personale, che giocoforza ha coinvolto anche la pazientissima persona al mio fianco che sopporta tutto questo, ho avuto cadute, ricadute, dubbi, crisi mistiche e materiali. Ma è normale, sfido chiunque fuori da una cella monastica a essere rigoroso e ineccepibile. Quello che mi ha sempre tenuto a galla è stata la consapevolezza: compiere un'azione sbagliata sapendo che la stai facendo volontariamente è un'atto rivoluzionario e liberatorio, ti dà potere sulle tue scelte, sulla tua vita, e sai che puoi sempre rimediare (tranne in caso di omicidio).

Per tornare all'osservazione fatta dai miei amici, ieri eravamo intorno ad un tavolo e ad un certo punto mi sono ricordata che dovevo rinfrescare la pasta madre; leggermente sovrappensiero, ho esclamato a voce alta "porca miseria, la pasta madre"
E i miei amici, ridendo "eccola, quella che vive in un mondo tutto suo. Ogni tanto te ne esci con delle osservazioni per le quali non sappiamo replicare, ti guardiamo come un'aliena" (all'incirca)
Tutto questo ovviamente col massimo affetto, e infatti ciò è stato spunto di riflessione e non di nervosismo.
La riflessione è questa:
nonostante sia ormai dato per scontato che alcune pratiche vengano ritenute di pubblico dominio, non è così. C'è tutto un mondo, fuori del mio, che ancora non conosce l'importanza della scelta di ciò che mangiamo e di come questo influenzi la nostra salute. 
C'è un mondo che ancora pensa che mangiare tutti i giorni farina bianca e zuccheri raffinati sia fondamentale per avere energie sufficienti a portare avanti la propria vita.
C'è un mondo che ancora crede che passare una domenica in un centro commerciale sia un diritto da difendere con le unghie e coi denti, fottendosene degli schiavi che ci lavorano e ignorando che potrebbero passare il tempo andando al parco dietro casa e contribuire a mantenerlo pulito.
C'è un mondo che ha dimenticato, in nome del progresso e della comodità a tutti i costi, le sue origini.

Diversi anni fa frequentavo un forum all'avanguardia per il tempo (autoproduzione di cosmetici e ricerca/studio degli I.N.C.I.), e una volta scrissi questa frase:
"Siamo troppo avanti, e quando si è troppo avanti si diventa alieni agli occhi della gente"

In realtà, quello che ancora non riuscivo a capire, è che eravamo e siamo su una sorta di ruota di criceto: la storia insegna che "la vita è 'nà rota", tutto passa e tutto torna, in un susseguirsi di corsi e ricorsi. E' come se gli esseri umani fossero ciclicamente messi alla prova con le stesse dinamiche, per verificare se nelle "puntate" precedenti abbiano imparato la lezione e siano pronti ad andare avanti su una ruota più ampia. 
Digressione a parte, chi come me si occupa di decrescita, autoproduzione, salute naturale etc etc etc, non è affatto troppo avanti: semplicemente, abbiamo fatto un passo in più sulla ruota del criceto e siamo tornati indietro nel tempo, prendendo quello che ci serve per cercare di ri-costruire il nostro futuro. Passo dopo passo, ruota dopo ruota, cerchiamo di riappropriarci delle nostre radici, integrandole comunque alla tecnologia che abbiamo a disposizione. Siamo Sapiens, non protoscimmie ;-) 
Siamo nel 2014, e ci sono ancora troppe persone ignare di quale sia il ciclo di vita di una pianta, che non conoscono la stagionalità del regno vegetale, e che dipendono totalmente da operatori esterni ed estranei a loro per la loro sussistenza alimentare, per la loro salute, per i loro stili di vita. Questa è l'epoca del "fuori di sè", ci riempiamo le case di oggetti e i corpi di accessori costosissimi, tentando di colmare con l'apparenza il vuoto che abbiamo dentro. E ci affidiamo a terzi per gestire le nostre vite, dalla culla alla tomba: la risposta ormai, seppur sbagliata, non è più dentro di noi; ci hanno portati a dubitare anche dei nostri stessi pensieri.
Riappropriarsi delle tradizioni dei nostri nonni è oggi un atto dovuto e un gesto rivoluzionario: non è reazionario perchè quando le pratiche millenarie vengono dimenticate, tornano ad essere nuove, illuminanti, vivide.
Qual'è la sensazione che proviamo mettendo le mani nella terra? E cosa sentiamo quando "creiamo" il nostro cibo? Io personalmente riscopro ogni volta un notevole senso di pace e appagamento.
Il compito di chi è tornato indietro nel tempo dovrebbe essere questo, spiegare alle persone che il loro benessere passa dalle scelte (consapevoli) che fanno, che le azioni che compiono influenzano non solo il mondo in generale, ma prima di tutto il loro mondo personale, che bisogna sempre ragionare con la propria testa, seguire il proprio istinto, ma soprattutto non agire sotto l'influsso di emotività indotte dall'esterno.

Buon cammino


martedì 29 aprile 2014

PPV - Sweet avena cakes Finestra sul cielo


Dico sempre di mangiare il più possibile naturale e poco confezionato, ma siamo umani e ogni tanto un prodotto da forno pronto per la colazione o per uno snack estemporaneo è necessario.
E' con questo stato d'animo (e con l'intenzione di ridurre notevolmente il glutine dalla mia vita) che ieri ho deciso di acquistare qualcosa di diverso dalle solite gallette di mais o di riso che sto consumando ultimamente.
Con un poco di incertezza ma tutto sommato molta speranza, ho acquistato i biscotti di avena bio con bacche di goji di Finestra sul cielo: foto molto allettante e un elenco tutto sommato molto breve di ingredienti. 
La spinta decisiva per comprare questi 250 gr di biscottini a 3,70 euro è stata l'lenco di "senza":
senza olio di palma, senza lievito di birra, senza latte. Fonte di fibra, inoltre.
La foto della confezione è accattivante, quella dei biscottini dal vivo, leggermente meno:



Il colorito è decisamente spento, ma noi non guardiamo alle apparenze, bensì alla sostanza, e quindi...
Appena messi in bocca, tre sensazioni distinte si accavallano:
sono duri, sono scivolosissimi e si sente fortissimo il sapore dell'olio. Poi, arriva quello del lievito, che non incontrando nessun altro sapore distinguibile, permane sulla lingua.
Mordendoli, si sgretolano come un mattone cotto male, si trasformano in un impasto untuoso che rimane appiccicato al palato dal sapore praticamente inesistente (fatta eccezione per l'olio e il lievito).
Le bacche di goji sono presenti in tracce, come potrete vedere dalla foto, ma in effetti a leggere gli ingredienti avrei dovuto capirlo prima (2,3%); inoltre, essendo veramente pochine, perdono il loro sapore caratteristico per confondersi in quello del biscotto. 
Si fa fatica a mangiare tutta la porzione (4 biscotti, in tutto 50 grammi) e per fortuna dovrei dire, visto il costo. In bocca persiste un retrogusto amaro che non va via molto facilmente.
Decisamente un acquisto poco felice, ma saranno le mie papille gustative che si sono ribellate a cotanta... naturalità?

Una considerazione... la percentuale di fibre su 50 grammi è di 2,94, quella di grassi 10,42, di zuccheri 6,58. Sempre di biscotti parliamo, ma la fonte di fibre tanto sbandierata sulla confezione mi sembra un pochino bassa.


Sweet avena cakes con bacche di goji
La finestra sul cielo
prezzo: 3,70 euro
peso: 250 grammi
voto: 2/10
Ingredienti: farina di avena (53,9%), fiocchi di avena (13,5%), sciroppo di riso, olio di girasole /12,1%), bacche disidratate di goji (2,3%), miele, agenti lievitanti (tatrato monopotassico, carbonato acido di sodio)


martedì 22 aprile 2014

Tecnologia alimentare Vs buonsenso

C'era una volta una popolazione dedita all'agricoltura, alla pastorizia, all'allevamento del bestiame e alla pesca.
C'era una volta, in ogni famiglia, minimo una persona che si occupava direttamente di coltivare e allevare il proprio cibo, o quantomeno di comprarlo dal contadino di fiducia.
C'erano una volta famiglie che si riunivano intorno a grandi cucine con un camino o un focolare sempre accesi, e insieme facevano il pane, la pasta, le conserve per l'inverno, pulivano i cereali e stipavano le patate.
C'era una volta, adesso non c'è più.
Con il perfezionarsi dei sistemi di conservazione degli alimenti abbiamo avuto la grande possibilità di rendere disponibili tutto l'anno cibi altrimenti scarseggianti: se ci sono abbastanza soldi, possiamo riuscire a mangiare decentemente senza incorrere a carenze alimentari o problemi di altro genere.

Come tutte le belle invenzioni, ahinoi, il troppo stroppia sempre.
La tecnologia alimentare che tanto ci ha dato in termini di salute, piano piano sembra richiederci indietro tutto e con gli interessi: additivi alimentari dai pochi benefici e dalle molte incognite, esaltatori di colore e sapidità che servono a venderci e farci mangiare cibi dal pessimo valore nutrizionale, gas e sostanze di varia natura "necessari" per trasformare il cibo in qualcosa che non è e stupire i nostri occhi (cucina molecolare).

Molte, troppe persone ancora riempiono le loro dispense di cibo a lunghissima conservazione con liste di ingredienti degne di un laboratorio avanzato di chimica, e poca sostanza nutriente.
Oltre al contatto diretto con i produttori degli alimenti che costituiranno i nostri pasti (e i nostri muscoli, organi, ossa, fluidi corporei), abbiamo a quanto pare perso anche il naturale buonsenso che nel corso dei millenni ci aiutava ad evitare i veleni, i marciumi, e tutto quanto fosse insalubre.

Certo, qualcuno obietterà che in passato tante persone morivano per un'errata conservazione delle derrate alimentari, per un fungo velenoso, per le muffe nel grano stoccato o tante altre cose. Verissimo: e infatti la tecnologia alimentare servirebbe in teoria ad evitare che la gente muoia per il cibo avariato.
In teoria, perchè come tutte le migliorie dell'era moderna, la tecnologia alimentare è stata messa a disposizione delle multinazionali del cibo per aumentare i loro profitti.
Ed è per questo che troppo spesso sentiamo notizie sconcertanti su persone che contraggono l'epatite a causa di numerose partite di frutti di bosco congelati, oppure, come abbiamo avuto modo di leggere di recente, di persone in coma per un contagio da botulino presente in una zuppa pronta.
Ma come: ci fanno il lavaggio del cervello sulle conserve in casa, ci dicono che rischiamo la vita a farle se non siamo più che rigorosi, e poi andiamo al supermercato e una banale zuppa pronta rischia di ucciderci? Allora meglio sarebbe farlo con le nostre mani...

Come in una brutta guerra, le persone colpite da intossicazioni alimentari vengono considerata alla stregua dei civili che muoiono nei bombardamenti: necessarie conseguenze del fuoco amico. Non importa quanti siano, uno o migliaia difficilmente i ministeri della Sanità impediranno di vendere per un bel pò frutti di bosco o zuppe: non si può bloccare l'economia, anche a scapito della salute delle persone.

E allora toccherebbe a noi praticare del sano buon senso, ma non tutti ci riescono. Molti sono lì che tergiversano sul fatto che ci vogliono più controlli, che ci vogliono più additivi, che ci vuole chissà cosa. Siamo tutti piccoli chimici, presi così tanto dai processi molecolari del cibo artefatto o conservato nei secoli da farci sfuggire la via più semplice: riprendere il controllo di ciò che mangiamo.
Eppure non è facile convincere questi tizi: in nome del progresso e della modernità, pontificano e imprecano contro i sempliciotti che inneggiano ad un "ritorno alla semplicità" ... fino a quando non capiterà a loro di venire intossicati da un cibo fuori contesto o fuori stagione.

Farsi una zuppa non è una pratica stregonesca: con un minimo di organizzazione ci vogliono 40 minuti e un quinto dei soldi che spenderemmo comprandone una pronta. Mangiare i frutti di bosco di stagione non è una pensata da geni supremi: sono più buoni e viste le notizie (quasi mille persone intossicate) decisamente più sicuri. Sbucciare la frutta, farla a pezzetti e portarsela a pranzo non è un mestiere da chef: davvero ci serve mangiare quella confezionata e protetta con atmosfera modificata?

Non c'è fretta che tenga, siamo diventati schiavi della nostra stessa ignavia e pretendiamo di giustificarla con complicati ragionamenti da scienziati...
E' ora di svegliarci, e di ricominciare a costruire focolari.
La tecnologia alimentare, releghiamola al servizio della salute...


lunedì 14 aprile 2014

L'alimentazione naturale nell'era del cibo tecnologico

Molto spesso ci troviamo di fronte al termine Alimentazione Naturale con mille domande da porre e poche risposte in cambio.
L'alimentazione naturale, in un'epoca dove tutto, e dico tutto il cibo è stato manipolato, ogiemmato, conservato, processato, trasformato, può davvero sembrare una pratica ricca di controsensi e false aspettative.
Molto difficilmente, in una giornata qualsiasi della nostra vita, riusciremmo a nutrirci dei frutti spontanei e selvatici della natura quali potrebbero essere erbe raccolte in un prato, bacche e semi, per arrivare a piccoli o grandi animali catturati con le nostre mani (o strumenti).
A voler essere onesti, l'alimentazione naturale dovrebbe essere questa: mangiare quello che la natura ci mette a disposizione senza interferire nei processi di  nascita, crescita, "maturazione".
A meno che non si torni a vivere nelle foreste, questo è decisamente uno stile di vita fuori della portata di molti di noi...
E' per questo che l'alimentazione naturale, così come proposta dalla naturopatia e come la vedo personalmente, vuole essere un approccio il più vicino possibile al concetto di "poco elaborato, poco conservato, e soprattutto molto fresco"
L'alimentazione naturale, in pochi parole,

  1. predilige il consumo di buone quantità di cibi crudi (frutta e verdure che non necessitano di cottura), possibilmente non trattati e di provenienza fidata
  2. elimina totalmente o limita fortemente il consumo di cibo confezionato, inscatolato, precotto, e ricco di conservanti, additivi, grassi e vitamine sintetiche.
  3. limita il consumo di cibi surgelati ma li consente laddove la stagione (inverno) ci impedisce di consumare, ad esempio, certi tipi di alimenti. Esempio: fagioli, fave, piselli, etc. Ovviamente non parliamo delle tagliatelle alla pescatora o del merluzzo in cartoccio già pronto
  4. favorisce il consumo di legumi e vegetali come fonte primaria di proteine, limitando l'introito di proteine animali
  5. invita al consumo di cereali interi (integrali) e deplora il consumo più che quotidiano di farinacei totalmente raffinati
  6. promuove la varietà e la stagionalità degli alimenti.
  7. elimina al 99% i zuccheri raffinati e addizionati agli alimenti.
Questo, in pochi punti.
Nella nostra vita quotidiana però, questo potrebbe avere un impatto fortissimo: abituati come siamo a mangiare al volo un tramezzino piuttosto che un piatto di pasta o una pizza, ciò significa che non potremmo assolutamente farlo tutti i giorni della nostra vita.
E qui sta il trucco di chi si avvicina timidamente al mangiare naturale...
La pianificazione.
Pianificare attentamente tutti i pasti, dalla colazione alla cena passando per gli spuntini, e cercare il più possibile di non farsi trovare impreparati, è l'arma vincente. Può sembrare difficile e inaccessibile (e in effetti almeno i primi tempi si incontreranno tante difficoltà), ma se impariamo a mangiare molto cibo crudo, sia come pasto principale che come "razione di emergenza", riusciremo a cavarcela egregiamente.
Attenzione: Non è facile e semplice se non dopo un discreto periodo di rodaggio, ma di sicuro non è impossibile come si potrebbe credere dall'esterno.

I supermercati non sono i nostri migliori alleati: basta guardarli con occhio critico per capire che, l'80% del cibo inscatolato e inscaffalato è proprio quello che vogliono venderci: il cibo processato e a lunga conservazione da un rendimento economico maggiore di quello fresco che di lì a breve dovrà essere buttato se resta invenduto.
Ma una parte di quel restante 20% di prodotti freschi, si può acquistare, ed è proprio nel reparto "fresco" dei supermercati che dovremmo sostare il più a lungo possibile per "mangiare naturale".

Come fare?
Innanzitutto non facendoci prendere dallo sconforto e iniziando con piccoli passi, e poi seguendo la rubrica "Alimentazione Naturale" Prossimamente
in onda su questi schermi :-D


venerdì 21 marzo 2014

Zuppa piccante di lenticchie

La zuppa piccante di lenticchie l'ho presa in prestito da un famoso cuoco internazionale e personalizzata per renderla più leggera e salubre.
E' una zuppa che richiede tempi abbastanza veloci, con cottura delle lenticchie a parte, speziata e molto profumata. E' inoltre una zuppa decisamente economica, visti i bassi costi degli ingredienti.
Sconsiglio l'uso delle lenticchie precotte perchè nella preparazione della zuppa potrebbero scuocersi, ma in caso di emergenza sarà sufficiente far sobbollire il "soffritto" per un tempo maggiore prima di metterci le lenticchie.

Ingredienti per 4 persone :
  • 400 grammi di lenticchie secche o due confezioni di lenticchie cotte
  • qualche pomodorino rosso fresco o in scatola
  • peperoncino
  • aglio
  • carota
  • sedano
  • prezzemolo
  • olio
  • sale
  • acqua
Procedimento
  • lavare le lenticchie e lessarle al dente in abbondante acqua bollente leggermente salata. 
  • scolare le lenticchie, o sciacquarle abbondantemente se utilizzate le precotte. L'acqua non va riutilizzata
  • sminuzzare finemente carota, sedano, aglio e una parte del prezzemolo, metterli in una pentola di coccio o di acciaio con poco olio e soffriggere per tre minuti a fiamma bassa. Se il soffritto dovesse asciugarsi troppo, aggiungere poca acqua. Acqua che si può aggiungere subito nella proporzione di un cucchiaio di olio per due di acqua, per rendere la ricetta più leggera senza soffritto
  • aggiungere sale, peperoncino e i pomodorini tagliati in due o in quattro parti
  • aggiungere le lenticchie, farle insaporire e aggiungere acqua quanto basta a coprirle
  • aggiustare di sale, alzare la fiamma per far sobbollire vivacemente la zuppa
  • aggiungere eventuale acqua, le lenticchie tendono ad assorbirla
  • controllare la cottura, dopo mezz'ora circa o anche meno se si sono scelte le lenticchie piccole, il piatto è pronto.
  • sminuzzare il restante prezzemolo, servire le lenticchie e aggiungerlo al piatto, con un filo di olio a crudo se gradito.
Buon Appetito!

Costo del piatto per 4 persone: 3 euro circa

giovedì 13 marzo 2014

Minestra di broccolo romanesco

Il broccolo romanesco, a mio modesto parere, è una delle più buone brassicacee che possano esistere.
Dal sapore spiccato ma non troppo "cavolfioresco", il broccolo romanesco è un ottimo compagno di paste e zuppe.




A Roma è famosissima la minestra di arzilla e broccolo, dalla consistenza piuttosto liquida e dal gusto eccezionale.


Approfittando delle ultime settimane in cui questi meravigliosi ortaggi si rendono disponibili, ho preparato una minestra completamente veg che nulla ha da invidiare alla più celebre.
Siccome il tempo inizia a volgere al tiepido, l'ho fatta anche meno brodosa dell'originale.

Ingredienti per 4 persone:
1 broccolo romanesco di dimensioni medio-grandi (1 kg circa)
1 patata grande
cipolla aglio sedano carota
concentrato di pomodoro
peperoncino
olio evo
pasta a scelta

Costo medio a porzione: 1,50 euro

Procedimento:
  • pulire il broccolo e tagliarlo a pezzi grossolani, lavarlo e lessarlo in acqua bollente o cuocerlo a vapore. Il broccolo deve rimanere al dente, la cottura quindi deve essere molto breve
  • mettere in una pentola di coccio (o di acciaio) gli odori interi. Per evitare di alterare troppo il sapore del broccolo, a fine cottura gli odori andranno tolti. 
  • Aggiungere la patata affettata sottilmente, peperoncino, olio e sale grosso
  • soffriggere per pochi minuti fin quando la patata non inizia a colorarsi
  • aggiungere il broccolo già scolato e far soffriggere per 3/4 minuti, aggiungere poca acqua se necessario ma non ulteriore olio, e concentrato di pomodoro
  • una volta che le verdure si sono insaporite, aggiungere almeno 3 litri di acqua e far sobbollire a fuoco medio per almeno due ore
  • quando la minestra si sarà ristretta, togliere gli odori e versare i 300 grammi di pasta a scelta e cuocere per metà del tempo indicato dalla confezione.
  • Spegnere e lasciar riposare per i restanti minuti di cottura, far raffreddare per un paio di minuti
  • Servire con un velo di olio evo a crudo
Buon Appetito!

martedì 25 febbraio 2014

10 fatti inaspettati che possono rovinare il tuo sonno

Traduzione di Thegreenroutes da: http://dailyburn.com/life/lifestyle/reasons-you-cant-sleep/

Le avete già sentite tutte in precedenza: Non guardare la tv o usare il computer a letto. Consumare l'ultima tazza di caffè entro le 14:00. Non lavorare la sera... ma ancora non dormite!
Se siete tra coloro che lottano con la sveglia, questa lista di azioni inaspettate che possono rovinare il sonno fa per voi.
Alcune delle vostre più salutari abitudini potrebbero allontanarvi dal vostro obiettivo...

1) Sei un mangiatore incostante
Se ogni sera consumi una cena bilanciata ma indulgi negli happy hour e consumi burritos (o cibi similmente pesanti) a tarda notte per almeno due giorni a settimana, probabilmente stai danneggiando molto più della sola dieta. Alcuni studi mostrano che mangiare in maniera irregolare, soprattutto in ora tarda può avere effetti negativi sul sonno. Se ti capita una cena in tarda serata, non c'è problema, a meno che non succeda ogni giorno. Se questo non ti è possibile, salta almeno il dolce e vai a dormire.

2) La tua bocca profuma di menta
Con questo non vogliamo intendere che non devi lavarti i denti prima di andare a dormire, ma che potresti provare a cambiare dentifricio! Le ricerche indicano che l'aroma di menta piperita stimola il cervello, rendendoti più vigile e soprattutto sveglio. Prova un gusto alternaticvo (anice ad esempio)

3) ti appassioni a una lettura
Potresti aver barattato uno show televisivo in tarda serata a favore di una piccola lettura a letto per auspicare un buon riposo notturno. I sondaggi dicono che potrebbe non essere la scelta migliore. Attività stimolanti da un punto di vista emotivo e intellettivo prima di mettersi a dormire provocano un sonno di bassa qualità. Posa i drammoni e i libri di storia e prova a leggere una rivista leggera e non impegnativa.

4) fumi prima di andare a dormire
Potresti pensare che una sigaretta serale ti calmi i nervi, aiutandoti a prepararti per il letto. Sfortunatamente, la nicotina non è un depressivo ma uno stimolante, che rende difficile addormentarti. Se proprio non puoi smettere di fumare, inizia almeno a non fumare prima di andare a letto.

5) ti lavi con acqua fredda
E' vero, lavare la faccia con l'acqua fredda aiuta a chiudere i pori, ma stimola anche il corpo, stimolandolo a riscaldare il corpo e restare più attivo. Prova a lavare il viso con acqua tiepida di sera e risparmia la sferzata fredda per la mattina

6) carichi i tuoi dispositivi elettronici la notte
Hai smesso di inviare email serali e non tieni più il tuo cellulare sul comodino ma ci sono possibilità molto consistenti che tu continui a caricare i tuoi telefoni/pad/etc di notte in camera da letto. La lucina che indica che il tuo telefono è carico, specialmente se è di colore blu, impatta sui tuoi ritmi circadiani. Evita di ricaricare di notte o fallo in un'altra stanza.

7) ti prepari una cuccia calda e accogliente
accoccolarsi in un accogliente letto caldo potrebbe essere un buon inizio per una fantastica notte di riposo, ma un aumento della temperatura corporea può interrompere il sonno. Che tu dorma con un partner, un animale o una pila di coperte, è giunto il momento di alleggerire il carico e abbassare la tua temperatura corporea. Ovviamente non esagerare: sentire freddo è un'altra delle cause di cattivo sonno

8) ami i limoni
Il te con limone può sembrarci una grande alternativa al cappfè del dopo cena, ma potrebbe darti le stesse controindicazioni. Perchè? L'aroma del limone e degli altri frutti della famiglia citrus aiutano a stimolare il lavoro mentale e aumentano i livelli di energia... Non proprio l'aiuto indicato se vuoi andare presto nel mondo dei sogni. PEr evitare questo inconveniente, consuma un te con basso contenuto di teina o una tisana con erbe che favoriscono il sonno.

9) prendi pillole prima di andare a dormire
Può essere la via più facile per ricordarsi di assumere le pillole ma alcune vitamine quali B6 e B12 e alcune medicine, inclusi gli steroidi, influenzano il sonno. Parlate con il vostro medico per capire se i medicinali che state prendendo possono essere assunti al mattino.

10) non registri le tue trasmissioni preferite
Per guadagnare ore preziose da donare al tuo sonno, registra i tuoi show preferiti e pianifica di vederli in prima serata oppure nei week end.


venerdì 21 febbraio 2014

I metodi più salutari per disintossicarci



(traduzione di thegreenroutes del testo di Barbara Brody per Life by DailyBurn)
Fonte: http://www.thedailybeast.com/articles/2014/02/20/5-healthier-ways-to-detox-that-aren-t-juice-cleanses.html)

 




1)      La respirazione profonda, in particolar modo la tecnica yogica chiamata ujjayi, può aiutare ad eliminare le tossine in due modi: “Questa tecnica aumenta il calore corporeo e favorisce l’eliminazione attraverso la sudorazione; nello stesso tempo, ad ogni espirazione può aiutare ad eliminare l’eccesso di diossido di carbonio”, dice Sinda Anzovino, istruttore yoga a New York. Per iniziare la respirazione ujjayi, bisogna sedersi in una posizione confortevole e respirare profondamente attraverso il naso. “Mentre si inspira, immaginare che la gola si apra come se si stesse sbadigliando”, dice Anzovino. “Mentre si espira, provare a comprimere il retro della gola e pronunciare un suono morbido come se stesse imitando il rumore dell’oceano (assomiglia ad un “hah”). Contare mentalmente fino a 5 per ogni inspirazione ed espirazione e continuare da cinque a quindici minuti. Alla fine della pratica, la sensazione che si prova è di relax e energia.”

2)      Mentre dormiamo, gli spazzini del nostro cervello (sistema glymphatic) lavorano per tutto il tempo, come dimostra la ricerca dell’università medica di Rochester. Le proteine tossiche correlate all’Alzeheimer vengono costruite quando siamo svegli, e un adeguato riposo è la soluzione per assicurarci che vengano eliminate il più rapidamente ed efficientemente possibile. Gli scienziati hanno scoperto che gli spazzini del nostro cervello sono approssimativamente 10 volte più attivi nelle ore di sonno rispetto a quelle di veglia. La maggior parte delle persone adulte necessita dalle 7 alle 9 ore di sonno per notte.

3)      Sia che ci abbia colpito l’influenza o semplicemente un periodo di stanchezza, le possibilità che il nostro organismo sia carente di glutatione, dice Mark Hyman, sono elevate. Il corpo produce da sé questo antiossidante protettivo, il quale contrasta i radicali liberi e aiuta il fegato a espellere le tossine. Tuttavia, fattori di stress, malattia e inquinamento ambientale abbassano significativamente i livelli di questa molecola naturale. Un modo semplice per ripristinare i giusti livelli è quello di fare un bagno con i Sali di Epsom, che contengono zolfo. “Lo zolfo aiuta il glutatione poiché esso è in parte costituito da molecole di zolfo”, dice Hyman. “i Sali di Epson contengono inoltre magnesio, che aiuta a rilassarci e a migliorare il sonno”. Aggiungere due tazze di Sali nel bagno caldo e immergersi. “Le crucifere (broccoli, cavolfiore, cavolo, cavolo cappuccio, etc) contengono fitonutrienti che aiutano l’organismo a produrre più glutatione”, dice sempre Hyman. Altri cibi disintossicanti sono considerati il dente di leone, che aiuta a fluidificare la bile, sedano, che aumenta il flusso di urina, e cilantro, che a detta di Hyman puo aiutare a rimuovere i metalli pesanti dal corpo. “Guardate ad ogni cibo come una opportunità di guarigione”, “se state mangiando i giusti cibi, il corpo sa cosa fare per farvi riguadagnare la salute eliminando problematiche quali fatica, gonfiore e annebbiamento mentale)

 




venerdì 24 gennaio 2014

Bio?SiPuò cambia pelle e diventa TheGreenRoutes

Era il maggio del 2008 quando Bio?SiPuò! si affacciava timidamente nel numeroso e affollato mondo dei blog... Di strada e di strade ne abbiamo percorse, e oggi vogliamo rinnovarci con un nuovo progetto, un nuovo nome e tante rotte verdi da affrontare: The Green Routes infatti è sarà un luogo dove ognuno di noi può contribuire con le proprie esperienze e strade intraprese.
Perchè anche una piccola azione al giorno può far diventare verdi le nostre giornate!







giovedì 23 gennaio 2014

La FDA si pronuncia di nuovo sui saponi antibatterici

Tutto ciò che usi su base giornaliera può avere effetti sulla salute, sia nel bene che nel male…

Questo ovviamente comprende lozioni, shampoo, ma anche i saponi che probabilmente usi almeno una dozzina di volte durante il giorno.

Innumerevoli  agenzie per la salute e altrettante pubblicazioni hanno segnalato il rischio dell’utilizzare saponi antibatterici, sin dal 1978;

quanto segue è la traduzione di un articolo del sito TheAlternativeDaily.com
saponi











“I saponi antibatterici sono inefficaci e possono provocare malattie”, dice la FDA




Nota FDA: “non c’è al momento evidenza che i saponi antibatterici siano effettivamente più efficaci nella prevenzione delle malattie dei normali lavaggi con sapone e acqua



I saponi antibatterici spazzano via dalle vostre mani i germi, giusto? Basta una piccola dose e siete liberi dai germi… questo è ovviamente quello che ci dicono i produttori di questi saponi.

Secondo la FDA, i saponi antibatterici fanno un sacco di fumo ma producono poco arrosto. L’agenzia federale che monitora la sicurezza di cibo e medicinali nel nostro stato ha evidenziato che non esiste nessuna evidenza dell’efficacia dei saponi antibatterici nel fermare la trasmissione dei germi rispetto a quelli antibatteri (i quali non fanno pubblicità sulla lotta a germi e batteri) Questa nota della FDA analizza sia la sicurezza che l’efficacia degli ingredienti attivi contenuti nei saponi antibatterici.











Danni del Triclosan



Gli studi hanno rivelato  i rischi di questo componente negli anni.

Nel 2005, le ricerche hanno rilevato che il triclosan reagisce con l’acqua clorata e produce cloroformio, riconosciuto come agente cancerogeno.

Già nel 1978, la FDA pubblicò una nota nella quale si diceva che il triclosan “non è riconosciuto come sicuro ed efficace”

E ancora oggi questo ingrediente è inserito in una larga gamma di prodotti, principalmente nei saponi ma anche in prodotti che vanno da dentifrici e cosmetici fino agli utensili da cucina, abbigliamento e addirittura giocattoli. (Ndt: molte cucine hanno dei piani di lavoro antibatterici, trattati con triclosan o prodotti similari. )

Questi sono solo alcuni dei danni che il triclosan provoca:



-         deterioramento delle funzioni muscolari

-         contributo a danni e malattie cardiache

-         alterazione dei livelli degli ormoni tiroidei e riproduttivi (es:testosterone, estrogeni)

-         aumento del rischio di infertilità

-         pubertà precoce



Anche la American Medical Association li ha bocciati:“evidenza indiscussa che nulla lavora più efficacemente del lavaggio delle mani con acqua e normale sapone, senza l’utilizzo di inutili e tossici componenti chimici antibatterici”



Più di recente, quest’anno:

Dopo quattro decadi dal primo utilizzo del triclosan, la FDA è giunta alla conclusione che i saponi antibatterici (specificatamente quelli con il triclosan), sono più dannosi che utili.

I ricercatori governativi hanno pianificato di produrre una documentazione per descrivere i prodotti chimici che sono utilizzati per la pulizia della casa e la cura delle persone.

Pare sia una delle massime priorità per la FDA, ma il fatto che ci sia voluto tutto questo tempo per produrre documentazione per elementi così potenzialmente dannosi è una notizia da non sottovalutare.









L’articolo completo lo trovate qui: http://www.thealternativedaily.com/antibacterial-soaps-dont-work-may-cause-harm-says-fda/





BioSiPuò aveva già parlato dei danni del triclosan analizzati in Inghilterra, dove ogni anno a causa del suo utilizzo negli ospedali avvengono numerosi decessi.

Qui trovate l'articolo del 2008: http://biosipuo.myblog.it/2008/05/26/triclosan-nei-dentifrici/

Quello che ci sentiamo di consigliare è di evitare la guerra senza quartiere contro germi e batteri, ma ricorrere ad una pulizia quanto più naturale possibile.

Di troppa pulizia ci si ammala, e le prove a quanto pare sono tra noi da oltre quarant’anni.