venerdì 27 luglio 2012

Buone Vacanze!

Il blog e la sottoscritta si prendono una pausa estiva.


A fine agosto ritorneremo, nel frattempo vi lascio questa piccola poesia scritta da una persona speciale :-D


 


Vorrei essere un prato


da piedi di bimbo accarezzato


da mille fiori colorato


dalle stagioni trasformato.


Vorrei essere un prato


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lunedì 23 luglio 2012

Cocomero, il jolly dell'estate

Ispirata dal primo vero cocomero buono degli ultimi 5 anni, mangiato in una afosa serata estiva, ho deciso di buttar giù due righe su questo delizioso frutto che tanto allieta le nostre estati.


Innanzitutto, ci tengo a fare una premessa: in italiano si chiama cocomero, e che il termine anguria che ora va tanto di moda sembra sia un'espressione dialettale di alcune regioni.


Il cocomero è, come tante altre piante, frutto delle mille contaminazioni culturali che si sono succedute nella storia dell'umanità grazie a migrazioni o a causa dei invasioni.


Entra in Europa intorno all'anno 1000, e attraversa la storia per arrivare a noi in tutta la sua bontà.


Come tutte le coltivazioni, ahimè, anche il cocomero si è ormai omologato su quelle quattro/cinque varietà che tutti conoscono e acquistano in esclusiva: è un peccato, perchè alcuni tipi di questo frutto che venivano coltivati nelle varie regioni d'Italia ci avrebbero dato delle buonissime soddisfazioni (se vuoi, leggi questo articolo --> clicca qui)


Dopo essermi gustata un bel pezzone del caro vecchio cocomero che ha accompagnato la mia infanzia, ho scoperto che anch'esso è una varietà americana che evidentemente ha iniziato a prender piede minimo 40 anni fa: parliamo del Crimson Sweet, un frutto tondeggiante che può superare con tranquillità i 20 kg di peso e che, se maturo al punto giusto, è un'esplosione croccante di bontà.


Il Crimson Sweet, nonostante sia una cultivar diffusa, è più difficile da trovare rispetto ai cocomeri di tipo Dumara (quelli allungati per intenderci) o a quegli orrori baby e precoci che non mangerò mai nemmeno sotto tortura ;-)


Le proprietà nutrizionali del cocomero lo rendono una "fabbrica" di bellezza e di salute:


con una percentuale di acqua elevatissima (95%) e una buona quantità di fibre (dovuto anche al fatto che non ci vuole nulla a mangiarne un kg) , ci aiuta a nutrire e dissetare le cellule del nostro organismo e a spazzare via le tossine che si accumulano nell'intestino; ovviamente le proprietà diuretiche del frutto sono conosciute da tutti, e l'effetto depurativo che ha è ben sentito da chi lo consuma abitualmente. Contengono inoltre una buona quantità di vitamine quali la C, la E, gruppo B, e fitosteroli che lo rendono potenzialmente un frutto anti colesterolo. Anche i minerali non mancano, e sempre considerando la quantità che viene consumata per porzione, il cocomero rappresenta una buona fonte complessiva di vitamine e minerali.


Se vuoi approfondire --> clicca qui


 


Come consumarlo?


Contrariamente a quanto fa la stragrande maggioranza della popolazione, il cocomero (ma anche il melone), va consumato molto lontano dai pasti. Tante persone infatti, pur amandolo riescono a mangiarne piccolissime quantità a causa del gonfiore che esso causa: tutta la frutta, ma ancor di più angurie e meloni, fermenta se consumata a fine pasto e provoca gonfiori addominali, dolori o indigestioni nei casi più gravi.


Particolare attenzione poi dobbiamo farla se decidiamo di consumarlo la sera: sappiamo tutti infatti che, dato l'altissimo contenuto di acqua, rischia di farci passare la notte in passeggiate tra letto e bagno.


Godiamoci quindi con tranquillità e acquolina questo rinfrescante, meraviglioso frutto come sostituto di un pasto, un abbondante merenda, o una colazione alternativa.


Buon cocomero a tutti!!!


Cocomero varietà Crimson Sweet


 

mercoledì 18 luglio 2012

365 ecopensieri per sopravvivere alla crisi - 36

Quando fai il latte di mandorle, puoi usare la polpa per preparare un eccellente e nutriente scrub per il corpo: uniscila a poche gocce di detergente e usala fresca!  Attenzione però: non usarla sul viso se hai la pelle delicata o oleosa




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Autoproduzioni - la farina in casa parte seconda

Alcuni dei post di questo blog sembrano essere degli evergreen. Questo mi fa molto piacere, ma è anche giusto aggiornare le informazioni se queste sono "datate" di quattro anni, come nel caso di questo post:


 


Autoproduzioni - la farina in casa


 


Nel corso di questi anni, oltre alla ditta Agrisan Naturprodukte (quella dalla quale ho acquistato io) e che potete trovare a questo link Agrisan , si sono aggiunte diverse opportunità: facendo una semplice ricerca sul web, potrete trovare mulini per ogni esigenza e per quasi ogni tasca (quelli manuali abbattono notevolmente il costo di acquisto). Si possono trovare delle macina cereali a prezzi di concorrenza anche della ditta Marcato.


Io, naturalmente, essendomi trovata benissimo con il mio, non posso che condividere la mia esperienza più che positiva con la ditta Agrisan; il consiglio che posso dare è quello di fare un piccolo gruppo (famiglia o vicini) per acquistare e condividere l'elettrodomestico, ammortizzare le spese e ottimizzarne l'uso.


 


Per quanto riguarda l'acquisto di cereali integrali, è possibile trovarli nei negozi di alimentazione naturale, supermercati bio o, meglio ancora, raggiungere attraverso i gruppi d'acquisto piccoli produttori che potranno procurarci qualsiasi tipo di cereale, anche quelli meno conosciuti.


 


Resta sempre valido l'avviso di macinare la farina al bisogno per non perdere le vitamine e i nutrienti del chicco intero, e siccome molti mulinetti hanno la possibilità di macinare a varie grandezze (dallo spezzettato ottimo per minestre arriviamo alla farina finissima), potremmo usare i vari "spessori" per fare minestre o pani con grani di cereale, oppure una pasta più grossolana e rustica per fare la pasta e fagioli.


La possibilità di farci la farina in casa ci darà modo di provare tutte le combinazioni possibili di pani, pizze, paste e torte, e di gustare sapori dimenticati dalle nostre papille gustative.


Inoltre, per chi soffre di celiachia o di intolleranza al glutine o anche per chi semplicemente non vuole consumare i soliti cereali, è possibile macinare quinoa, riso, amaranto, miglio o grano saraceno e mescolarli tra loro per avere impasti gluten free a basso costo.


Vale davvero la pena avere questo piccolo elettrodomestico: ci guadagneremo in salute e nel portafogli!


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martedì 17 luglio 2012

365 ecopensieri per sopravvivere alla crisi - 35

“Oggi l’economia è fatta per costringere tanta gente a lavorare a ritmi spaventosi per produrre delle cose perlopiù inutili che altri, lavorando a ritmi spaventosi per poterselo permettere, compreranno…” Questa frase di Tiziano Terzani è così lontana dalla tua realtà? Fermati un momento e pensa a quante ore del tuo tempo finiscono in oggetti inutili, dimenticati, superflui.




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lunedì 16 luglio 2012

365 ecopensieri per sopravvivere alla crisi - 34

Se fumi e sei al mare, non gettare le tue cicche in terra: i mozziconi di sigaretta inquinano e impiegano anni a dissolversi, e il cattivo esempio che dai ai tuoi figli con questo gesto rimarrà sempre nel loro … curriculum formativo




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domenica 15 luglio 2012

Vacanze low cost e a km 0

Erano due anni che non andavamo al mare: complice il mio lavoro precario e le aziende che ti cercano solo per sfruttarti nei periodi estivi quando tutti gli altri vanno in ferie, l'anno scorso avevamo saltato la santa vacanza di sole, sabbia e salsedine.


Quest'anno però, siamo riusciti a ritagliarci nove giorni consecutivi, e non ci abbiamo messo molto a decidere quale sarebbe stata la nostra meta: la cara, sempre presente nei miei ricordi casa di  nonna a pochissimi km dal mare.


Un po' per scelta un po' per necessità, il budget di quest'anno era molto ma molto basso: partivamo avvantagiati, è vero... non dovendo pagare le spese di albergo, con un minimo di attenzione ce la saremmo cavata con gli stessi soldi che spendiamo in città per sostentarci abitualmente.


E così, con molta facilità, è stato.


Innanzitutto lasciatemi dire che stare nove giorni senza entrare in un bar per un caffè o qualsiasi altra cosa è possibile. Il caffè ce lo preparavamo in casa con la moka, e la colazione a base di prodotti da forno freschi e tanta frutta non ci ha fatto rimpiangere di certo l'espresso del bar, che peraltro in quell'amena zona d'Italia costa la bellezza di 1 euro. Calcolando una media di due caffè cadauno al giorno, abbiamo risparmiato 36 euro.


Abbiamo poi rinunciato alla comodità di lettino, sdraio e ombrellone forniti dallo stabilimento (insieme alla calda compagnia di tanti vicini e a disposizione giusto lo spazio per muovere i piedi) per andare alla spiaggia libera, dove avevamo la possibilità di scegliere dove piantare il nostro ombrellone e piazzare le nostre due spiaggine ogni mattina e ogni pomeriggio. Poca fatica in più, minima ad esser sinceri, ma maggiore libertà e il risparmio di almeno 14 euro al giorno (126 euro).


Per gli spuntini di metà mattina, una borsa termica e un ghiacciolo ci hanno consentito di portare con noi acqua fresca rigorosamente in vetro a rendere e tanta tanta frutta. Qui il risparmio non riuscirei a quantificarlo, ma allo stabilimento più vicino alla spiaggia libera non abbiamo mai messo piede.


Per i nostri pasti, abbiamo comprato quasi esclusivamente prodotti locali (eccezion fatta per un paio di yogurt e un succo di frutta), freschi, croccantissimi nel caso di frutta e verdura e ovviamente a km zero. Lo stesso dicasi per le bibite, con acqua di una fonte molto vicina al nostro luogo di vacanza e qualche bevanda gassata prodotta nel territorio e fuori dei circuiti delle multinazionali. Moltissimi vegetai, poche proteine animali e addirittura il "brivido" di pescarci la cena (telline). Vino biologico del viticoltore dietro l'angolo e qualche frutto dell'orto di mio zio hanno accompagnato le nostre sedute a tavola.


Nessun pranzo o cena in ristorante, l'unico peccato di gola è stato consumare un gelato in un posto nel quale vale davvero (almeno per noi) la pena andare.


Per i nostri passatempi da spiaggia, abbiamo speso 10 euro in riviste che leggiucchiavamo tra una nuotata e l'altra.


Inoltre, abbiamo imparato la difficile arte della raccolta differenziata: se nel mio quartiere non è ancora arrivata, dove ci trovavamo è fatta con rigore e precisione, e ogni singolo elemento va vagliato attentamente prima di essere gettato nell'apposito contenitore. Sebbene io sia una sostenitrice accanita della differenziata, questi sistemi di raccolta penalizzano eccessivamente il cittadino, che si vede costretto a scandire il passare del tempo con un calendario che comunica quali sono i giorni di ogni tipo di raccolta e che deve far trovare la differenziata più pulita delle stoviglie che ha in casa. Per trovare il buono in tutto, forse lo fanno per stimolare le persone a consumare meno contenitori a perdere.


Anche se è finito questo interessante, riposante e risparmioso periodo, l'esperienza che abbiamo fatto ci ha sicuramente dato un grande insegnamento: si può stare bene (al mare come in montagna come in città) anche senza spendere troppo o sprecare i soldi in poco proficue attitudini. Non saranno contenti ristoratori, intrattenitori e negozianti in generale ma, signore e signori, andare in vacanza tenendo d'occhio il portafogli e l'impatto ambientale è assolutamente possibile.


Buone ferie a tutti!!!

sabato 7 luglio 2012

365 ecopensieri per sopravvivere alla crisi - 33

Vuoi davvero fare la differenza sulla quantità di plastica che consumi? Lavati con il sapone. Il sapone è duraturo, ha pochissimo involucro e ti consentirà di risparmiare  su un considerevole numero di flaconi di bagnoschiuma. Inoltre è economico: una buona saponetta ecobio la paghi circa 2-3 euro.


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venerdì 6 luglio 2012

365 ecopensieri per sopravvivere alla crisi - 32

La salute fisica e psichica di una persona dipendeanche dalle caratteristiche del luogo in cui vive, lavora, dorme. In casa, l'aria può essere inquinata 10 volte più di quella esterna.  Valuta quante fonti di inquinamento hai nei luoghi dove risiedi e inizia ad eliminarle se ti è possibile.


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giovedì 5 luglio 2012

365 ecopensieri per sopravvivere alla crisi - 31

pianta un albero, e se non puoi tieni un piccolo albero da frutto sul balcone: nel tuo piccolo contribuirai ad abbattere l'inquinamento


 


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mercoledì 4 luglio 2012

365 ecopensieri per sopravvivere alla crisi - 30

Informati se nella tua zona è già attivo un GAS (Gruppo di Acquisto), se non lo è, aprirne uno è molto semplice e bastano poche famiglie. Puoi trovare aiuto e idee sul sito www.retegas.org




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Pomodori con riso

 


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I pomodori con il riso sono un tipico piatto della cucina romana, giustamente poi "esportato" in tutte le regioni d'Italia. Piatto semplice, "povero", è però uno dei più gustosi che si possano consumare nella stagione estiva, in quanto va consumato freddo e preferibilmente il giorno dopo averlo preparato.


Attenzione però: non è bene abusare della combinazione pomodoro/carboidrati che a noi tanto piace perchè il pomodoro inattiva l'enzima ptialina rendendo pressochè inassimilabile il carboidrato e il pasto in generale.


Tuttavia, con le debite precauzioni e avendo cura di non mangiarne tutti i giorni, possiamo con gusto tuffarci su questo piatto.


Questa ricetta mi è stata donata da mia nonna, che ai tempi della guerra era proprietaria di una trattoria romana e che ha sempre cucinato divinamente qualsiasi piatto.


La scelta degli ingredienti è fondamentale: non scegliete quei bei pomodori gonfi dal colore arancione ma prediligete invece pomodori più rustici e dal bel colore rosso, così come il riso deve essere di qualità e mai parboiled


 


Ingredienti per 4 persone:



  • 8 pomodori non trattati maturi e interi

  • 8 cucchiai di riso (se volete potete arrivare a 11, vi spiegherò il perchè)

  • 4/7 patate di medie dimensioni

  • abbondante basilico

  • 2 spicchi di aglio

  • olio

  • sale e pepe


Procedimento:



  • dopo averli lavati accuratamente, tagliare la calotta dei pomodori e tenerla da parte

  • con un cucchiaio, svuotare delicatamente i pomodori della polpa facendo attenzione a non bucarli.

  • passare polpa e succo nel passaverdure, condire con olio, sale pepe, basilico e prezzemolo. 

  • mettere il riso nel composto e lasciarlo riposare per due ore circa. Se fa troppo caldo mettetelo in un luogo fresco. Questo passo è fondamentale per far sì che i succhi del pomodoro penetrino nel riso e lo insaporiscano a fondo, se non avete il tempo necessario vi consiglio di rimandare l'esecuzione

  • nel frattempo, dopo aver lavato e pelato le patate, tagliarle a spicchi non troppo grandi o a dadi grossolani, conditele con pochissimo olio e sale

  • mettere riso e sugo nel pomodoro, facendo attenzione a non riempire troppo il pomodoro di riso: deve arrivare a poco più della metà ed essere "brodoso".  Coprire il pomodoro con la sua calotta

  • preriscaldare il forno a 200 gradi

  • disporre i pomodori su una teglia, aggiungere le patate e aggiungere l'eventuale riso avanzato sulla teglia a cucchiaiate tra un pomodoro e l'altro. Se vi piace, si può mettere il riso sopra le patate che diventeranno morbide e gustosissime

  • cuocere per un'ora circa a 200 gradi o fino a quando non verificherete l'avvenuta cottura del riso, che non deve assolutamente scuocere.

  • estrarre dal forno e far raffreddare completamente prima di consumare il piatto. Se resistete aspettate il giorno dopo


 


Buon appetito!!!


 

lunedì 2 luglio 2012

Cucina naturale e alimentazione naturale

Di questi tempi è molto facile incappare in termini come cucina naturale e alimentazione naturale.


Cosa significhino veramente, è allo stesso tempo semplice e difficile da definire.


Tuttavia, se la cucina naturale racchiude una serie di metodologie volte a preservare il più possibile le proprietà nutrizionali degli alimenti che dovranno essere esclusivamente freschi (o quasi), privi di additivi o di altre sostanze indesiderate, di stagione, eccetera eccetera... l'alimentazione naturale è un guscio che racchiude diverse interpretazioni, tutte più o meno valide o condivisibili.


A seconda del punto di vista di ognuno, alimentarsi naturalmente potrebbe significare mangiare solo carni bio, o solo pasta integrale, o mangiare di tutto un pò purchè non sia eccessivamente trattato...


Ma cosa è naturale in realtà per l'uomo? Come potremmo capire quale è la nostra alimentazione naturale?


Di sicuro, quella che ci consente un livello di salute ottimale, che ci dona una buona fonte di energia senza appesantirci, e che non abbisogna di integratori o stimolanti per farci stare in forma e attivi.


Preparare un pasto in modo naturale non significa necessariamente che quello che mangiamo ci farà bene e si trasformerà in buona parte in energia. Basta sbagliare gli accoppiamenti, mischiare una proteina animale con dei grassi o dei carboidrati e ecco lì che il nostro apparato digerente inizierà a dare i numeri.


Se invece per naturale intendiamo mangiare secondo i nostri processi digestivi e manipolando il meno possibile gli alimenti, allora siamo sulla strada giusta per ben inquadrare l'alimentazione naturale.


Tempo fa andava molto di moda la dieta dissociata, nella quale si suggeriva di mangiare le proteine in un pasto e i carboidrati in un altro. Grosso modo, sebbene sia stata "superata" da altri fantastici o fantasiosi regimi alimentari, la dieta dissociata può darci un accenno di  come i processi digestivi riescono a lavorare al meglio.


Il mangiare "di tutto un pò" che si sente ormai ogni volta che si apre un giornale, o si guarda una trasmissione tv, può essere accettabile purchè in un unico pasto o piatto non si mescolino diecimila ingredienti.


L'alimentazione naturale rispetta l'organismo e ci consente di depurarlo, inoltre se applicata con discreta attenzione può aiutarci a scoprire le reazioni che il nostro corpo ha quando ingeriamo i vari cibi: fastidio, cefalee, stanchezza e tanti altri sintomi dipendono in parte da quello che mangiamo.


 


L'alimentazione naturale prevede che una notevola parte di quello che mangiamo sia costituito da ortaggi e frutta e che in questo contesto se ne consumi molta cruda.


Prevede inoltre che i gli ingredienti siano freschi o essiccati ed esclude i piatti pronti, lo scatolame, additivi e conservanti: less is more, con grande vantaggio anche per i portafogli.


L'alimentazione naturale non mischia mai troppe cose in un pasto: un'abbondante insalata con un piatto di cereali seguito da verdure cotte, oppure ortaggi crudi seguiti da proteine (possibilmente vegetali) e verdura cotta. Questi pasti possono apparirci miseri, frugali, ma basta provare questo tipo di "dieta" per due settimane per accorgersi delle differenze in termini di salute.


L'alimentazione naturale però non è affatto misera: provate a mettere in tavola tutti i colori dei frutti e degli ortaggi di stagione. C'è una bella differenza di vitalità tra essi e il triste piattino giallino della vostra cotoletta panata precotta/surgelata/riscaldata in olio, è vero?


L'alimentazione naturale infine segue le regole delle combinazioni alimentari, regole semplici che ci aiuteranno a star bene.


Niente ricette super complicate, nessun trucco da laboratorio chimico: solo cibo pieno di vitalità. Ecco cos'è l'alimentazione naturale.


 


Libri suggeriti: Le combinazioni alimentari - Shelton


Link suggeritihttp://www.riflessioni.it/salute_alimentazione_naturale/combinazioni-alimentari.htm


 


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