sabato 26 novembre 2011

Viaggio (allucinante) nei carrelli degli italiani

Capita anche a me di fare un salto al supermercato, vuoi per l'acquisto estemporaneo di qualche scatolame, vuoi per qualche piccolo peccato di gola che ogni tanto coglie chiunque, anche chi vorrebbe essere virtuoso al 100%.


Piccola premessa: la maggior parte degli italiani, soprattutto quelli che lavorano in orario continuato, scelgono il supermercato al mercato rionale. E' più comodo, c'è tutto, ha un orario che consente di fare acquisti fino a tarda ora e nei giorni festivi. Il supermercato è un ambiente artefatto, difficilmente ce ne rendiamo conto ma siamo pressochè indotti a comprare cibo facile piuttosto che quello salubre.


Ho parlato più volte delle mille insidie dei supermercati, di come tutte quelle luci ti stordiscano e calino le difese che ti eri creato prima di entrare per evitare di comprare trash food o roba inutile (a tale proposito diversi giorni fa sono riuscita a comprare un "utilissimo" tagliatutto che è ancora inscatolato e chiuso dentro una credenza).


Ho anche parlato, credo, della mia curiosità nei confronti dei carrelli di chi fa la fila insieme a me, curiosità che non finisce mai di causarmi grossi traumi cerebrali quando vedo quello che la gente compra.


Ma fatti gli affari tuoi, mi direte giustamente voi... E invece no, mi dispiace, sono nata impicciona e probabilmente non arriverò ai cent'anni, ma pazienza :-)


E' del contenuto dei carrelli degli italiani al supermercato quindi che oggi vorrei parlarvi, con rispetto ovviamente per le scelte di ognuno di noi.


Qualsiasi organizzazione a livello mondiale, nazionale o locale  suggerisce da tempo di consumare almeno 5 porzioni di frutta e ortaggi freschi al giorno. E questa è la base minima per provare a prevenire un lunghissimo elenco di malattie. Molti si spingono più in là, consigliando caldamente di ridurre proteine animali (se non di eliminarle totalmente) e cereali raffinati.


L'importante, poi, a detta di molti,  è di variare il più possibile l'assortimento del nostro cibo e di non mangiare quotidianamente e più volte al giorno gli stessi gruppi di alimenti (e anche derivanti dalle stesse fonti). Per fare un esempio, è sconsigliabile mangiare due volte al giorno pasta di semola ma altrettanto sconsigliabile mangiarla più volte a settimana senza alternarla ad altri tipi di cereali. Un altro esempio è dato da latte e derivati: ne mangiamo a colazione, pranzo, cena, spuntini sotto forma di bevande o merendine tutto latte e zucchero, formaggi, ingredienti di piatti elaborati.


Tutte queste indicazioni, che appaiono decisamente sensate e alla portata di tutti poichè sono oltremodo pubblicizzate, sembrano non venire recepite nella maniera più assoluta dai miei concittadini. O, perlomeno, dai concittadini che fanno spesa nei supermercati dove io mi reco.


Ho visto carrelli mostruosi da un punto di vista nutrizionale, pieni di prodotti che nulla hanno a che fare con il cibo, ma che in compenso sono ricchi di additivi, conservanti, zuccheri, materiale inerte.


Il contenuto standard per una settimana di spesa di solito è così costituito:


- latte, merendine varie, yogurt, formaggi, dolci, pollame a volontà, hamburger o altra carne di facile cottura, tracce di frutta (magari sottoforma di limoni), minime dosi di insalate in tristi confezioni da 100-250 grammi, tanti cibi pronti o surgelati.


Una scelta discutibile sotto molti punti di vista, e che impedisce all'organismo sia di variare le fonti alimentari che di acquisire vitamine, enzimi e minerali in quantità adeguata. Queste spese però un vantaggio ce l'hanno: sembrano fatte per mangiare il più in fretta possibile e, qualora ciò che è comprato necessita di cottura, venga cotto il più in fretta possibile.


Il cibo che potrebbe essere mangiato in maniera più veloce e senza cottura, in questi carrelli viene considerato un optional: stiamo parlando di frutta e verdura. Se a qualcuno di noi appare strano consumare almeno 5 porzioni di questi cibi, lo è ancora di più per questi carrellisti compulsivi, dal momento che la quantità di vegetali che acquistano basta si e no per due pasti e non per il totale di una settimana.


E' facile mangiare così, è facile svuotarci le tasche per pagare cose prive di nutrienti vitali. E facile prendere peso in questa maniera e privare il corpo di tutte quelle sostanze essenziali che riuscirebbe ad assumere attraverso un bel pasto preparato  per darci forza ed energia.


La verdura dovrebbe aprire e chiudere i nostri pasti, la frutta integrarsi e sostituire la colazione e tutti gli spuntini, i cereali interi dovrebbero essere parte integrante della nostra alimentazione quotidiana, ma di questo "materiale" non vi è presenza alcuna nella spesa dei miei compagni di fila alla cassa.


E non sarebbe nemmeno troppo difficile allungare le mani nel reparto ortofrutta e organizzare un bello scrigno di ortaggi, ma vuoi mettere con la comodità e la compattezza di una scatola da ficcare nel surgelatore, o di un pollo sconocchiato e infilato sottovuoto in 20 centimetri quadrati? E poi, che abitudine antica sarà mai quella di fare merenda con una bella banana o un grappolo d'uva? Molto meglio la praticitià di merendina e succo...


Cambiare è facile, molto facile, e si inizia con poco.


Magari anche infilando di soppiatto nel carrello di queste ignare persone un sacchetto di mele fresche :-)

2 commenti:

  1. Mi hai fatto sorridere, perchè ho anche io la "brutta" abitudine di sbirciare nei carrelli degli altri...
    Le bevande gassate e i dolci si sprecano, grandi quantità di cibi in scatola o precotti, pochissima verdura e quasi niente frutta. Poi ci sono le eccezioni, ma sono poche!!!
    Un saluto e un augurio di buona domenica
    Francesca

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  2. Il tuo articolo mi ha fatto troppo divertire anche perchè mi ha riportato alla mente il periodo ( 7 anni) in cui ho lavorato come cassiera in un ipermercato.
    Per una cassiera è impossibile non notare ciò che la gente compra e ad un certo punto della mia "carriera" mi era venuta proprio la tentazione di scriverci sopra un libro. Ne sarebbero venute fuori delle belle.
    Ora insegno yoga......ma quando vado a fare la spesa (con biglietto e calcolatrice) guardo ancora la spesa dei miei colleghi clienti.
    Complimenti per il blog!

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