venerdì 30 aprile 2010

Come usare male le nostre potenzialità

Stamattina ho letto una notizia su yahoo che racconta di uno yogi molto particolare. Prahlad Jani infatti, sostiene di non assumere cibo ne' acqua da oltre 70 anni. L'eremita si trova al centro dell'attenzione in quanto oggetto di studi accuratissimi da parte di equipe mediche che lavorano per conto del Ministero della Difesa.

Sono sicura che il sant'uomo si è messo a disposizione per un motivo sicuramente nobile e a noi al momento sconosciuto, ma la tristezza che mi sale è dovuta al fatto che la scienza vuole svelare un mistero (per noi ma non per i nostri antenati ed evidentemente qualche eccezione attuale) che mistero non è: solo la pratica, la fede, il cuore puro e la mente aperta possono rendere questo miracolo realtà.

E la cosa che mi intriscisce ancor di più, è che questi studi vengono patrocinati da un ministero (della difesa) che potenzialmente potrebbe usare queste doti per creare delle macchine da guerra resistenti a tutto.

Confido nella saggezza dello Yogi, perchè evidentemente non c'è verso di confidare in quella di noi altri comuni mortali.

 

 

Notizia:

http://quotidianonet.ilsole24ore.com/esteri/2010/04/30/325544-india_eremita.shtml

 

mercoledì 21 aprile 2010

Un referendum per riprenderci l'acqua

Il sito ufficiale per la campagna a favore del referendum per l'acqua pubblica ci comunica che il 24 aprile partirà la raccolta firme che porterà al referendum.

Dico porterà perchè sono convinta che stavolta le persone saranno ben consapevoli di quanto sia importante rendere nuovamente l'acqua un bene comune piuttosto che una speculazione per pochi come è al momento.

Rinfreschiamoci la memoria:

"La filosofia del decreto legge 135/09, che dopo l'approvazione del Consiglio dei ministri approda dal 3 novembre nell'aula del Senato per la sua conversione, continua ad essere questa. La gestione dei servizi pubblici locali, compreso il servizio idrico, è affare delle società private. "

Fonte: La stampa

Sappiamo bene che il fine delle società private è il lucro, e sappiamo che pur di trarre profitti potrebbero omettere controlli, alzare i prezzi, bloccare processi.

Chi ci può proteggere da chi opera nel nome del dio denaro?

E' per questo motivo che questa settimana deve essere un momento di riflessione sulla politica sociale e di azione tramite la raccolta firme per il referendum.

Raccolta firme che può essere fatta negli appositi spazi segnalati sul sito www.acquabenecomune.org (http://www.acquabenecomune.org/raccoltafirme/index.php?option=com_content&view=article&id=53&Itemid=65) ma anche, e soprattutto, da ognuno di noi promuovendo presso parenti e amici l'iniziativa.

 

Buona acqua pubblica a tutti!

 

Ps: domani è un'altra giornata importante: Earth day...

 

sabato 17 aprile 2010

INTOSSICAZIONE CHIMICA

INTOSSICAZIONE CHIMICA

Franco Libero Manco



Gli europei ingeriscono ogni anno 170.000 tonnellate di aromi industriali e 95.000 tonnellate di glutammati (antischiuma, stabilizzatori di colori, antiagglomeranti, umidificatori, solventi, flocculanti ecc.). A causa di questo il 15% della popolazione europea soffre di allergie. Siccome le proprietà organolettiche degli alimenti naturali non sono fatti per durare nel tempo, il ricorso agli aromi naturali è sistematico. Allora succede per es. che lo yogurt alla fragola riporti la scritta “aroma naturale” in realtà è una pasta, ottenuta con una mescolanza di trucioli di un albero australiano fatta con acqua, alcol e qualche ingrediente segreto. Da questa ricetta, con qualche aggiunta, è possibile ottenere l’aroma del lampone, del cioccolato, di vaniglia e così via. E così si potrebbero trovare tracce di proteine del latte nel liquore alla noce di cocco, dei peptidi di glutine nella caramelle, nei corn-flakes, delle tracce di nocciole in un dolce al limone e così via.

Questa alterazione del gusto degli alimenti non è senza conseguenze per la salute delle persone. Anche se gli industriali garantiscono l’innocuità degli additivi impiegati, non dispongono, in genere, di alcuna possibilità di verifica scientifica: controllare 20.000 additivi costerebbe troppo e richiederebbe tempi troppo lunghi. Né sono mai stati studiati finora agli inevitabili effetti delle interazioni fra i diversi prodotti chimici utilizzati. Gli industriali non hanno né i mezzi né il tempo per far testare tutti gli additivi impiegati. Per contro la gente, sempre più indaffarata ed in corsa con il tempo, ha difficoltà a cucinare ortaggi o cereali o di consumare frutta in modo sano e naturale, magari cercandola in qualche negozio bio un po’ più distante. E allora le allergie si diffondono e a guadagnarci sono gli industriali e, naturalmente, i medici.

mercoledì 14 aprile 2010

Puliamo il nostro organismo

Puntuale come la bolletta del gas, su questo blog arriva il consueto post  dedicato alle pulizie di primavera.

A pensarci bene, se in primavera cogliamo l'occasione per alleggerire la nostra casa da rifiuti e cose vecchie, perchè non farlo anche con il nostro corpo? Non ci riuscirà di buttar via il colore degli occhi o la forma del naso, ma di sicuro riusciremmo ad ottenere grosse soddisfazioni.

La primavera è il periodo migliore per ripulirci e aiutare tutto l'organismo a funzionare meglio, ma è bene farlo col sale in zucca (e solo lì, perchè dovremo limitare molto l'apporto di sale da tavola in questo periodo).

Non è difficile eliminare le tossine, basta seguire un regime alimentare a base di frutta, verdura (possibilmente cruda), spremute e centrifugati.

Trovo molto utile ad esempio, fare delle cene leggere, prive di grassi e proteine animali e con un uso moderato di farinacei: se si aggiunge una buona quantità di verdure cotte e crude, il giorno dopo ci si ritrova visibilmente sgonfi.

Ma spesso, per dare il "calcio d'inizio" e consentire l'avvio del drenaggio,  è a mio avviso opportuno usare dei fitoterapici coadiuvanti.

Lo dico perchè noto spesso su di me e sulle mie amiche che, nonostante l'impegno, i primi dieci giorni si fa davvero fatica a perdere peso e sgonfiarci; anzi, spesso succede che, con le tossine e i materiali di scarto in circolo, ci sentiamo più gonfie, brutte, umorali del solito.

Ai consigli dati un anno fa, aggiungo che in sostituzione della betulla può essere utile usare dei fitocomplessi che svolgano più azioni in contemporanea, tutte ovviamente mirate verso lo stesso obiettivo (es: mix di erbe atte a sgonfiare, mix di erbe ad azione lipolitica, etc), mentre è sempre opportuno secondo me uscire da questo periodo con il fegato rigenerato, che lavora meglio e gestisce meglio il cibo che ingeriamo.

E' ovvio che noi che soffriamo di inestetismi cutanei quali la cellulite, troveremo giovamento anche da applicazioni locali di creme o gel specifici, ma teniamo bene a mente che una crema non fa miracoli e che la salute e il gradevole aspetto si conquistano sempre e comunque a tavola; in ogni caso, creme ecobio contenenti oli essenziali e fitoestratti contribuiranno nel loro piccolo a migliorarci e a trovare la "scusa" per fare più attenzione a quello che succede al nostro corpo.

Se non si hanno patologie particolari (e comunque è sempre bene fare delle visite mediche preventive),può essere d'aiuto fare dei cicli di bagno turco (uno/due a settimana per una decina di sedute) che contribuiranno in maniera significativa ad espellere le tossine smosse da dieta e prodotti. E' sempre fondamentale fare attività fisica (anche una semplice passeggiata) e cercare di stare all'aria aperta; sono cose scontate ma alzi la mano chi lo fa quotidianamente ;-)

Non mi resta altro da dire se non augurare una buona disintossicazione e ottima salute a tutti noi!

domenica 11 aprile 2010

La mercificazione degli esseri viventi

Giorni fa mi è capitato di vedere una pubblicità locale di un negozio di animali. Facevano vedere dei bellissimi pesci in acquari affascinanti, sottolineando l'aspetto terapeutico che un acquario può avere sullo stress e su disturbi di altra natura.

Poi, stamattina, ho visto due meravigliosi pappagalli rinchiusi in una gabbia. Se qualcuno ancora pensa che gli animali non provino emozioni e non sappiano esprimerle attraverso i gesti o gli atteggiamenti, allora non ha visto la tristezza che ho visto io in uno dei due pappagalli, una pena veramente grande.

E, ultima tra gli ultimi, mi sono chiesta con quale diritto noi umani facciamo del business sulla vita degli animali, con quanta noncuranza riusciamo a catturarli e trasformarli (quando gli va bene) in oggetti da compagnia solo per esigenze economiche/estetiche. A noi piacerebbe essere catturati ed essere rivenduti a qualcuno che ci tiene per tutta la nostra vita in 4 metri quadrati? Grideremmo all'orrore, diremmo che vivere in quattro metri (o nell'equivalente gabbiesco) non sarebbe vita.

Eppure, pare non ci rendiamo conto che quei poveri pesci che impazziscono in una boccia di vetro o dentro un favolosissimo acquario, prima di noi avevano lo spazio sterminato degli oceani. E che quei disgraziati uccelli che stanno in prigione potevano volare ovunque sopra di noi.

O, peggio ancora, che quella triste pelle di zebra che adorna una casa di vip vista di recente su un sito, rende macabra l'intera casa.

Mercifichiamo tutto, diamo un mero valore economico alle nostre vite e alle vite degli altri esseri viventi: schiavizziamo, torturiamo, togliamo dignità e libertà solo in nome di uno status sociale. E' umano, questo?

mercoledì 7 aprile 2010

Porta la Sporta

Fonte: Ermesambiente

Settimana nazionale “Porta la Sporta”

17/24 aprile 2010
Luogo: Tutto il territorio nazionale
Associazione dei Comuni Virtuosi, WWF, Italia Nostra, FAI e Adiconsum organizzano la settimana nazionale "Porta la Sporta" per promuovere la borsa riutilizzabile in sostituzione dei sacchetti in plastica (e in generale dei sacchetti monouso).

La “Settimana nazionale” costituisce il secondo evento, dopo la giornata internazionale “Plastic Bag Free” dello scorso 12 settembre, che viene lanciato nell'ambito della campagna “Porta la Sporta”.
La campagna, promossa dall'associazione dei Comuni Virtuosi, ha preso il via a marzo 2009 con l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica sui danni provocati all'ambiente e ai suoi "abitanti" (e alle future generazioni) da un utilizzo sconsiderato del sacchetto in plastica “usa e getta”. Secondo i dati dei promotori, ogni anno nella sola Europa vengono consumati circa 100 miliardi di sacchetti di plastica la cui "vita" media si stima essere inferiore ai 20 minuti. E in Italia? Ancora peggio, con una media di 400 sacchetti "insostenibili" a testa ogni anno.

Scopo di “Porta la Sporta” è quello di coinvolgere quanti più soggetti possibile con eventi e iniziative che promuovano l'adozione della sporta. L'invito è rivolto a ogni tipologia di azienda e impresa, al settore commerciale, alimentare e non, associazioni e organizzazioni no profit, istituti scolastici di ogni grado, enti e istituzioni nazionali e locali e ovviamente singoli cittadini.